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Il fulcro centrale della collezione del Museo Diocesano di Bari è dato dai quattro codici liturgici medievali (XI-XIII secolo) degli Exultet e del Benedizionale. Essi rappresentano un unicum nella produzione libraria nell’area beneventana del Sud Italia e in particolare della città di Bari. La forma scelta nella trasmissione è quella del rotolo, utilizzato nella liturgia del sabato santo per il canto del preconio pasquale. La particolarità è data, a differenza dei rotoli liturgici presenti nelle comunità greche, dalla loro ricca ornamentazione e illustrazione. Un diacono, dall’ambone, eseguiva il canto dell’inno, svolgendo dall’alto verso il basso il rotolo, illustrato nel senso inverso della scrittura, per essere da tutti visibile e comprensibile. I rotoli baresi si compongono di un ciclo figurativo con illustrazioni liturgiche, scene storiche e richiami a temi iconografici d’influenza orientale. La particolarità della scrittura è data dalla tipizzazione barese del particolarismo grafico della beneventana, prodotta nei due scriptoria della città. La particolarità di tali codici identifica un’età della città di Bari, quella in cui assurge al ruolo di catapanato d’Italia (982-1071).